BAGALADI (Rc) E VALLE TUCCIO
Il nome Bagaladi deriva dall'arabo Babà Alla e significa "Bellezza che viene da Dio".
Il paesino, situato alle pendici del monte Pezzi sulla fiumara del Tuccio, fu fondato dai monaci Basiliani provenienti dal monastero del Santissimo Salvatore di Messina.
Valletuccio o valle del fiume Tuccio, fu sede di antichi ed importanti monasteri basiliani, primo fra tutti quello di Sant'Angelo, chiamato così perché dedicato a San Michele Arcangelo, l'Archistratega.
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Chiesa di San Teodoro - Bagaladi |
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Crocefisso del 1400 Chiesa Madre di San Teodoro - Bagaladi |
Nell'XI° secolo divenne il centro monastico più importante al punto da vantare il titolo di Archimatritato.
Esso custodiva nella sua chiesa la tomba di San Gerosimo, un monaco basiliano morto nel 1180.
Nel tardo medioevo e fino al 1806, Bagaladi e Valle Tuccio furono compresi nel feudo dell'Ammendolea, il quale proprio in quella vallata vantava estesi uliveti.
I monaci ed i monasteri non curarono solo l'aspetto religioso della pololazione, ma apportarono molti benefici all'economia agricola, sviluppando ed incrementando produzioni molto pregiate, quali la seta, l'olio e i prodotti caseari.
Bagaladi conserva nella chiesa madre di San Teodoro due pregevoli sculture marmoree: un crocefisso del tardo quattrocento ed il gruppo marmoreo dell'Annunciazione della Vergine commissionato nel 1504 dal presbitero greco Iacopo Verduci allo scultore Antonello Gagini.
Nella vallata, del Tuccio trova sede anche un altro monastero, quello di San Giorgio detto di Bova.
Come per Sant'Angelo, anche per San Giorgio, oggi conosciamo solo il luogo dove sorgeva l'impianto monastico, anche se gli anziani contadini ricordano i ruderi di detti monasteri.
In epoca molto antica, forse bizantina dovette sorgere nella vallata un altro monastero: quello di San Fantino di Taureana.
Nelle campagne vicine per tutta la valle si trovano diversi vecchi frantoi, mulini ad acqua e ruderi di case coloniche risalenti al XVIII e XIX secolo.
Nella borgata di Pantanizzi sono anche da visitare le sorgenti di acqua minerale.